Migranti e caos

Migranti e caos

Shalom insieme alle istituzioni e ad altre associazioni e cooperative sociali si colloca in prima linea in difesa del principio evangelico e civile dell’accoglienza. Tende senza alcuna esitazione le mani a questi cittadini del mondo, in fuga dalla miseria e dalle guerre. Doppiamente ingannati si avventurano in viaggi allucinanti dall’approdo incerto nella speranza di raggiungere lidi di sicurezza, libertà, ordine e benessere. Partano spesso da terre molto ricche e insanguinate. Popoli affamati dagli interessi stranieri e oppressi da governi corrotti e violenti. Cosa può fare la società inerme contro la forza delle armi, magari date da qualche “amico-alleato” in cambio di petrolio, diamanti, coltan, oro, uranio ed altre cosucce… tanto utili per le tasche senza fondo dei soliti, non troppo ignoti burattinai? E chi ci dice che questi “signori” non siano complici di chi gli prepara “il pacchetto viaggio” a 3000euro tutto compreso? E magari azionisti e suggeritori delle agenzie di informazione planetaria, per distrarci con bugie e immagini prefabbricate, mentre senza sosta continuare i loro sporchi giochi disumani? Maliziosa fantapolitica globale? Chissà!
Sconvolgenti scenari si intravedono in questo epocale esodo di derelitti, che fra i derelitti sono i meno derelitti perché spesso hanno cultura e disponibilità di danaro per il viaggio. I più poveri fra i poveri restano nel dramma dei loro paesi e sono i più vulnerabili, donne e bambini, assoggettati alla fame, alle malattie e alla paura. Poveri ragazzi attratti dai luccichii abbaglianti del “paese dei balocchi” dove credono che tutto sia facile e felice, come appare dagli schermi televisivi e dagli smartphone che non mancano neppure nelle baracche delle periferie più squallide, così vengono di nuovo impietosamente ingannati e illusi. Shalom con la sua presenza nei paesi africani, come abbiamo fatto in agosto con gli universitari del Togo e del Burkina, cerca di informarli dei rischi, e della falsità del benessere assicurato, ma siamo soli e non sempre convincenti. Credono di raggiungere una civiltà cristiana, della quale conservano le memorie di missionari intrepidi e generosi che avevano portato nei loro paesi la religione dell’amore, eroi fino al martirio, ma quel mondo non c’è più. Il loro sogno si infrange alle frontiere delle terre libere ed il risveglio è duro. Il futuro incerto.
L’esilio disperato spesso sfocia nel caos. Fuggono alla ricerca dell’ordine e trovano il disordine e la disorganizzazione. Il fenomeno repentino e di così grandi proporzioni ci ha trovati impreparati e carenti di mezzi. Mancano idee, strumenti e sensibilità. Demagogia e egoismo imperversano. Arrivano in Italia proprio nel periodo peggiore, quando da noi c’è tanta gente disoccupata, con l’avviso di sfratto, le bollette morose, i frigoriferi vuoti. Il tutto dovuto ad una politica nazionale ed internazionale incapace di dare risposte adeguate sociali ed economiche ai suoi cittadini in difficoltà. Si è diffuso il malumore per il sussidio offerto dallo stato agli inattesi, sfortunati, e talvolta malgraditi ospiti per fronteggiare le prime necessità, come è doveroso fra persone civili nei casi di emergenza. È invece giusto denunciare la violazione del diritto primario al lavoro, alla casa, agli aiuti sociali necessari ad una vita dignitosa per i sempre più poveri cittadini italiani. Questo dovremmo pretendere dall’esoso numero di coloro che sono preposti al bene comune e all’organizzazione della vita sociale. Il costo della politica ed i fiumi di parole non sono di certo proporzionati ai risultati attesi e assolutamente necessari. Auguriamoci che gli “indesiderati” ospiti non siano lasciati a languire nei centri di raccolta, alimentando speculazioni, sprechi e malaffare. Operiamoci per educare al rispetto delle regole, che però vanno onorate “in primis” dai cittadini della nazione ospitante. Possiamo dire che ciò avvenga da noi?
Don Andrea Cristiani