Libro fotografico – Benin Uno sguardo verso il futuro

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Tommaso Tancredi ha incontra i bambini accolti presso la Casa Famiglia di Lokossa e ne racconta la vita del “prima”, quella dell’ “oggi” all’interno del centro e quella di domani.

“La bocca di chi mangia non parla” è la prima frase che ho sentito dire e che ho trascritto, fra quelle che il direttore di questo piccolo orfanotrofio dice quotidianamente ai bambini del centro.
Fredys, il direttore, è un uomo dolce, dall’aria imperturbabile. È un ragazzo giovane, con un educazione e una gavetta solida alle spalle, abituato a lavorare in contesti molto più difficili di questo, anche se qui è tutto diverso, mi dice. Nei contesti più duri, dove si è formato, ci si da’ il cambio ogni otto ore. Qui invece non c’è mai una pausa, si è sempre dentro il centro, insieme ai bambini, si è sempre dentro al lavoro, senza una tregua, che non sia un weekend al mese, per le festività.
Casa sua, la sua città d’origine, dove ha una compagna, i genitori, una vita, dista quattro ore di macchina, anche se in Africa le distanze non sono mai troppo affidabili. Difficile quindi rientrare anche nei weekend di festività brevi, i bambini sono sempre dentro al centro e la sua presenza è costantemente richiesta qui.
Ma non è solo, a dividersi il compito di stare con loro ci sono due donne, Thomase e Patricia, che curano i fabbisogni alimentari dei ragazzi e curano che ai ragazzi non manchi mai l’attenzione, la complicità e l’affetto della figura materna.
Il centro è un grande caseggiato in cui vivono trenta ragazzi di età varie, alcuni sono bambini piccoli, altri li vedi già quasi uomini, in una terra in cui si cresce troppo spesso in fretta.
A questi ragazzi è stata data una chance, forse la più importante chance che si possa dare a un bambino. Quella di vivere la propria infanzia, senza appunto dover accelerare i tempi e diventare uomini troppo in fretta.

Tommaso Tancredi