Da Generiamo una nuova Italia a Insieme per l’ambiente.

Da Generiamo una nuova Italia a Insieme per l’ambiente.

E’ iniziato il 1 luglio il progetto “Insieme per l’Ambiente! Sensibilizziamo le nuove generazioni sulla giustizia climatica” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale del Terzo settore e R.S.I., ai sensi dell’Avviso n.1/2018 di cui il Movimento Shalom è partner insieme al capofila FOCSIV e a altri 17 enti del terzo settore in tutta Italia.
Obiettivo del progetto è la promozione di azioni per combattere gli effetti del cambiamento climatico rivolte in particolar modo alle giovani generazioni.

Questo progetto nasce dall’esperienza maturata dai partner in occasione del progetto che sta per concludersi “Generiamo una nuova Italia. I giovani impegnati per una piena accoglienza ed integrazione degli immigrati” anch’esso finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha realizzato in 10 regione italiane iniziative e interventi nelle scuole e non solo con l’obiettivo di promuovere società giuste, pacifiche ed inclusive.

All’interno di questo progetto il Movimento Shalom ha operato in Toscana nelle province di Pisa e Firenze e a Napoli coinvolgendo 10 scuole, 14 docenti e oltre 300 studenti. La professoressa Rosa Cinzia Cino, Docente IRC presso il Liceo “G. Marconi” di San Miniato così racconta questa esperienza nelle sue classi.


Per il secondo anno, Shalom – all’interno del progetto “Generiamo una nuova Italia”- ha proposto alle scuole di partecipare ad un contest letterario dal titolo “Abbattiamo i muri per costruire un mondo di pace”.

Come insegnante mi piace offrire ai miei studenti occasioni formative, per riflettere sulla vita e su ciò che comporta diventare adulti. Dal momento che la scuola non può solo istruire ma deve soprattutto educare e formare nuove persone ad una cittadinanza attiva, ho deciso di aderire all’iniziativa offrendo alle mie quattro quarte l’opportunità di approfondire, capire, mettere in discussione, non solo chi siamo ma soprattutto chi e come vogliamo essere, come decidiamo di vivere il nostro essere cittadini di un paese in cambiamento continuo.

Con Matteo, l’educatore del movimento Shalom, abbiamo riflettuto su queste tematiche durante gli incontri che abbiamo fatto in classe, aiutando gli studenti a riconoscere le paure e i pregiudizi che spesso ci impediscono di essere inclusivi e aperti alla diversità, ad interrogarci se lasciare qualcuno “al di là del muro” è giusto e risolutivo dei problemi della nostra società o se è possibile una via da percorrere insieme arricchendoci l’uno dell’altro.

Da queste riflessioni hanno avuto origine i racconti che i ragazzi hanno elaborato per il concorso Peace Writers che viene organizzato ogni anno da Shalom con la premiazione l’8 dicembre e che quest’anno era dedicato a questa tematica.

Lascio sempre liberi gli studenti di raccontare e di raccontarsi, nella forma come nei contenuti, offrendo, come punto di partenza, diverse tracce scritte che possono scomporre e ricomporre a piacimento e secondo le proprie intuizioni ed inclinazioni. Anche quest’anno, mi ha colpito la loro massiccia e generosa partecipazione, facendomi capire ancora una volta, che questa è la strada: i giovani hanno bisogno di una scuola che offra loro la possibilità di misurarsi in problematiche attuali che richiedono una loro personale presa di posizione, come persone e come futuri cittadini capaci di ascoltarsi e di ascoltare, capaci di integrarsi e di integrare.

Così ha scritto Azzurra (studentessa del Liceo “G. Marconi” di San Miniato dove insegno ormai da tanti anni) alla fine della sua riflessione:

“…Abbatti quel muro, esci ed inizia a viaggiare, a conoscere senza pregiudizi altri mondi, altre culture e altre persone.  Altrimenti inizierai a credere che la tua pelle ha il colore più bello, che la tua lingua è la più romantica, i tuoi pensieri sono gli unici ad avere ragione: …Abbatti quel muro e vai a sentirti parte di una famiglia oltre la tua, oltre i confini, oltre tradizioni e culture. Perché solo aprendoti al mondo e agli altri ci liberiamo dalle tenebre che ci portiamo dentro…”.

Lontani da facili entusiasmi e idealismi sterili, gli studenti si sono dimostrati consapevoli che il cambiamento e la generazione di una nuova Italia non può che passare da loro, dalla loro voglia di mettersi in gioco, di rischiare, di partire senza aspettare che partano gli altri. Tommaso, 4 B, ne è convinto e per questo scrive “…allora provo ad ascoltare la voce del cuore. Voglio essere io il ragazzo che si alza e fa sedere il vecchietto, voglio spingere io quella sedia a rotelle…voglio essere io a chiamare l’amico…E’ lottando cuore contro cuore che, costretti ad una comunicazione costruttiva, riusciremo ad abbattere quei muri e sollevare quei ponti…solo cuore contro cuore”.

Rosa Cinzia Cino, Docente IRC. Liceo “G. Marconi”- San Miniato (PI)