Stop a campagne denigratorie contro l​'​adozion​e ​

Stop a campagne denigratorie contro l​'​adozion​e  ​

Condividiamo la lettera inviata a Riccardo Bonacina, direttore di Vita Magazine, in risposta ad un articolo pubblicato da Vita.it​, ​”​A​dozioni internazionali, i dati 2015 ve li dà Vita” del 03 maggio scorso.​
Da qualche tempo Vita ha lanciato una campagna aggressiva e denigratoria nei confronti della Commissione per le adozioni internazionali che, fondata su informazioni ed elementi falsi e travisati dimostra una inaccettabile volontà di delegittimazione delle istituzioni. Al contempo questa campagna crea ingiustificate preoccupazioni e alimenta una disaffezione per chi vorrebbe intraprendere il bellissimo cammino dell’adozione internazionale​.​
Stranamente questa campagna coincide con l’attacco di enti che, posti sotto controllo della Commissione per la verifica sulla permanenza dei requisiti di trasparenza e correttezza del loro operato, non ne accettano i controlli e cercano di contrastarli con qualsiasi mezzo, anche con l’aiuto di qualche associazione familiare, che, esprimendo rappresentanti nella CAI con palese conflitto di interessi, ostacola l’operato della nuova Commissione​.​
Il tema quindi richiede una seria riflessione e impone qualche domanda​.​
Come mai su un tema tanto delicato quale quello delle adozioni dei minori si sta imbastendo una sistematica campagna mediatica di disinformazione e orchestrata denigrazione della nostra Autorita’ centrale, portata avanti, ci si consenta, a mezzo di falsi scoop e ridicoli tormentoni di nessun fondamento e nessuna utilità’? Un esempio per tutti? Il mantra che da qualche mese viene ripetuto con comuni parole d’ordine, sempre dagli stessi soggetti, “perché la Commissione non dà i dati sulle adozioni” “fuori i dati sulle adozioni” e così’ via, in un ridicolo tramestio di finti problemi e argomentazioni. E in questa linea si colloca proprio l'”ultima grande inchiesta” di Vita “Adozioni internazionali, i dati 2015 ve li dà Vita”! Davvero un grande servizio e davvero un grande scoop!!! A tacere dell’affidabilità di tali numeri, della “scientificita'” dell’elelaborazione, della parzialita’ degli stessi e d’altro, resta una domanda: e allora? Che cosa ha voluto dimostrare Vita con tale servizio grondante pressapochismo? C’è’ una domanda fondamentale a cui tutti dovrebbero rispondere. A cosa serve la conoscenza dei dati (quelli corretti ovviamente) sulle adozioni? Al netto certo dell’eventuale “scorretto” uso strumentale degli stessi per fare marketing a qualche ente, o, appunto, o per tentare di usare questo argomento contro la Commissione?
La diffusione dei dati ha un valore solo se accompagnata da una analisi degli stessi. Non c’è’ un “pil delle adozioni”, la “quantità'” delle adozioni (sia per singolo ente che complessivamente per il paese Italia) non è’ un valore di per se’. E quindi di nuovo la domanda e’ d’obbligo: e allora​ ?​
Vita dovrebbe diffondere un’informazione affidabile sulla responsabilità sociale, ponendo l’attenzione alle interconnessioni positive tra profit, non profit e pubbliche amministrazioni. Perché invece sul tema delle adozioni internazionali, da qualche tempo, c’è questo sistematico attacco verso l’istituzione che ha, finalmente, intrapreso un percorso di legalità e trasparenza qualificando l’azione del Governo italiano attraverso la tutela dei diritti umani dei minori in ambito internazionale?
La Commissione Adozioni Internazionali sta gestendo con abilità e capacità momenti di notevole criticità nel rispetto anche dei dovuti criteri di riservatezza necessari in una materia così sensibile come quella della tutela dei diritti dei minori. E la stragrande maggioranza degli enti condivide questo nuovo importante percorso, consapevole e convinta della necessità che i diritti dei bambini si salvaguardano solo agendo in modo professionale, rigoroso e trasparente e che questo cammino sta consentendo all’Italia di acquisire una particolare credibilità in sede internazionale.
È davvero inqualificabile, invece, l’intensificarsi di attacchi pretestuosi ed insensati alla Commissione giustificati solo dal perseguimento di interessi economici e politici di pochi che nulla hanno a che fare con la tutela dei diritti umani delle persone minori di età e hanno il solo fine di screditare, di intralciare, di disinformare l’opinione pubblica e di confondere le acque, lasciando credere, ad esempio, (e sperando che tale argomento non venga, tra l’altro, usato anche appositamente per beceri fini di marketing a favore di qualche ente e a discapito degli altri) che sia la quantità’ e non la qualità’ e l’eticita’ delle adozioni a qualificare l’azione della Commissione e degli enti autorizzati.
Davvero Vita vuol far ignorare, con una visione volutamente miope e provinciale, che il numero delle adozioni internazionali e’ diminuito a livello mondiale, per molteplici ragioni – anche di maggiore trasparenza del sistema – e che l’Italia e’ l’unico Paese che è’ riuscita a contenere questo calo grazie alle politiche messe in campo?
I numeri delle adozioni in un anno non qualificano nulla, sono fini a se stessi se scoordinati dagli altri imprescindibili dati per la loro valutazione e se slegati dall’ambito internazionale e dagli effetti della crisi economica nazionale.
Davvero è questo il sistema per fornire una reale visione sulle adozioni? Davvero così si determina il valore positivo o meno del lavoro di Autorità ed Enti autorizzati? Davvero in questo modo Vita assolve al compito di diffondere un’informazione affidabile e di valenza sociale?
Davvero non si sente il bisogno di pubblicazioni così sterili, modeste, strumentalmente orchestrate, e lontane, lontanissime dalla roboante autoqualificazione di inchiesta​.​
Per favore, si faccia un’informazione seria e ragionevole fatta di argomenti seri e non pretestuosi; la si smetta di ripetere inutili tormentoni che ormai si rivelano facilmente per quel che sono: argomentazioni inconsistenti e ridicole! La si smetta di rendersi strumenti utili per attaccare la Commissione per le Adozioni Internazionali, e chi la rappresenta, nonche’ gli enti autorizzati che stanno sostenendo il nuovo percorso di legalità’ e trasparenza, appoggiando così’, di fatto, chi persegue interessi – politici, economici o di altro profilo – che nulla hanno a che fare con il tanto ripetuto (a parole) “superiore interesse dei minori”.
Ci aspettiamo che Vita torni ad essere quello che dovrebbe essere una delle voci imparziali ed attente del terzo settore, non uno degli strumenti di aggressione alle istituzioni italiane in materia di adozioni​​!