Borse di studio per aiutare lo sviluppo in Burkina Faso grazie alla collaborazione tra il Movimento Shalom e il Comune di Fucecchio

Borse di studio per aiutare lo sviluppo in Burkina Faso grazie alla collaborazione tra il Movimento Shalom e il Comune di Fucecchio

Jessica, Alice, Marie Jeanne, Elie, Souleymane, Cherifa, Pelagie, Julie e Vincianne: sono questi i nomi dei 9 studenti che hanno ricevuto una borsa di studio targata Movimento Shalom, Comune di Fucecchio e Città Metropolitana di Firenze.
Per il secondo anno si rinnova infatti l’impegno del Comune di Fucecchio per il sostegno di borse di studio in Burkina Faso, grazie al contributo della Città Metropolitana di Firenze, nella convinzione che solo attraverso la formazione si possano innescare quei processi di crescita e sviluppo sociale, economico e tecnologico che producono miglioramenti efficaci e duraturi per la vita della popolazione.
Grazie alle borse di studio erogate, gli studenti beneficiari potranno frequentare l’Institut Polytechnique Privé Shalom di Ouagadougou in Burkina Faso, l’università fondata dal Movimento Shalom per formare giovani professionisti nei settori portanti per lo sviluppo economico del paese: l’agronomia, il diritto e la comunicazione.
Il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri al mondo e si trova al 182° posto su 189 rispetto all’indice di sviluppo umano; circa il 45% della popolazione, infatti, vive al di sotto della soglia di povertà ossia con meno di 1,25 dollari al giorno. L’agricoltura è il settore che impiega oltre l’80% della popolazione, ma si tratta di un’agricoltura di sussistenza che utilizza ancora tecniche obsolete e poco produttive. Da diversi anni inoltre il paese vive una grave crisi legata da un lato ai cambiamenti climatici – che provocano perturbazioni nell’alternanza delle stagioni, desertificazione, diminuzione delle piogge, inaridimento dei corsi d’acqua, raccolti insufficienti e sacche di carestia – e dall’altro alla diffusione del terrorismo e un bilancio di duemila persone uccise, numerosi feriti e un milione e mezzo di sfollati interni.
In questo contesto l’innovazione nel settore agricolo, l’impegno nella difesa dei diritti umani e la promozione delle buone pratiche e la sensibilizzazione della popolazione sono tre strategie che possono aiutare a contrastare gli effetti devastanti sulla popolazione e innescare quei processi di cambiamento essenziali per uno sviluppo veramente sostenibile.
All’Institut Polytechnique Shalom Jessica e gli altri si preparano sui banchi di scuola per diventare agronomi, attivisti per i diritti umani o giornalisti e contribuire in modo attivo in questo processo di sviluppo.