Desolazione

Desolazione

Un pugno di balordi scalmanati tiene in scacco le più grandi potenze del pianeta. Alla confusione generale di dimensioni planetarie ci mancava il terrorismo islamico cresciuto come un cancro maligno che abbraccia con le sue metastasi il mondo intero. Lasciamo perdere quando infesta le regioni “degli straccioni barbari”, ma che aggredisca a sorpresa il mondo civile ed evoluto, militarmente imbattibile è veramente intollerante. Mi pare di cogliere negli ininterrotti messaggi mediatici i sentimenti propri di una società sorpresa e inorridita come di fronte a un devastante terremoto. Il bla, bla, bla, dei soliti saccenti mediatici getta nel caos gli indifesi ascoltatori che finiscono per non capire la realtà di una guerra strana della quale non si sa bene quando e dove sia iniziata, quando dove e come finirà. Certo lo scenario attuale dimostra il fallimento clamoroso delle diplomazie, delle economie nazionali e internazionali, dell’intelligence sofisticate che vigilano sui cittadini del mondo e perché no degli eserciti più potenti tenuti in scacco da pochi fanatici scalmanati.
La mia modesta mente di normale cittadino planetario mi suggerisce che è davvero inquietante scoprire che i più efferati criminali sono monelli allevati in Europa, che gli aspetti economici e di controllo geo politico sono enormi, che i finanziatori dell’Isis sono gli amici dell’America e dell’Occidente, che l’Italia e la Francia sono tra i maggiori esportatori di armi da guerra nelle regioni arabe, pochi giorni fa da Cagliari sono partiti missili verso la Siria, le industrie nazionali muovono grosse quote di pil e accumulano pingui guadagni. Le violenze che affliggono il pianeta sono innumerevoli e corrispondono esattamente ai silenzi perpetrati, agghiacciante verità che discrimina anche i morti in eccellenti e insignificanti. Cadaveri che ascendono all’onore della cronaca, e milioni di relitti umani condannati all’oblio senza alcuna pietà.
Sono troppo smaliziato per credere che la causa scatenante sia il fondamentalismo islamico cresciuto magari nella patria dell’illuminismo, è vero che gli assassini gridavano Allahu-akbar (Dio è grande) ma solo per depistare dall’allucinante delirio di costituire un Califfato del terrore fondato sul potere assoluto delle armi e del petrolio, ma ripeto sono poche miglia di fanatici scatenati per i quali non si è mai praticata un azione preventiva adeguata. Mentre uccidevano bestemmiavano. L’Islam è un’altra cosa.
I politici che piangono, magari sinceramente, e dichiarano lotta senza quartiere al terrorismo, dovrebbero ridurre l’export di armi ai paesi in guerra ed imporre una moratoria seria di divieto assoluto di costruire e vendere armi su tutto il pianeta. Utopia? Certo finché l’economia e il profitto saranno le parole ultime delle scelte politiche e la ricchezza e la comunicazione sarà nelle mani dei pochi plurimiliardari identificati come “occulti poteri forti”, continueremo a piangere morti innocenti e ad aver paura di uscire di casa per andare al bar, ad un concerto, in uno stadio in una Chiesa. I dittatori del mondo continueranno a compiere ogni sopruso sui popoli inermi e oppressi costretti a tacere sotto il tiro permanente delle armi. Infine dobbiamo sostenere, seriamente e decisamente, chi sta osando la pace e il dialogo in questi tempi così difficili. In primis Papa Francesco.
Andrea Pio Cristiani