L’adozione e Shalom

L’adozione e Shalom

Il 1° maggio a Collegalli verrà presentato il primo libro di testimonianze delle famiglie Shalom sull’esperienza dell’adozione internazionale.

di N.B.

Un libro che nasce è un dono grande, specialmente se il libro in questione contiene storie speciali, storie di vita che non hanno alla loro origine, apparentemente, alcuna speranza, anzi contengono l’immenso dolore dell’abbandono, che è la costante caratteristica dei figli che un amore ha fatto nascere e poi li ha rifiutati e un altro amore, frutto di un recondito disegno, li ha accolti e piano piano li fa divenire segno d’eternità. In realtà l’amore rifiutante e l’amore accogliente non possono fare a meno l’uno dell’altro, sono parte della stessa realtà e spesso sono motivo di dolore, un grande dolore, una grande sofferenza che noi genitori adottivi insieme ai nostri figli portiamo con tanta forza, ma anche tanta fatica nel corpo e nell’anima. Accettando a braccia aperte tutto ciò, lentamente dal dolore nasce una nuova speranza e sboccia gradatamente una nuova vita. Ecco quindi cosa racconta il nostro piccolo libro, esso cerca di far capire cos’è l’adozione internazionale nelle sue varie fasi: l’attesa e le sue difficoltà, l’abbinamento e il periodo di gestazione che spesso è molto lungo e tormentoso, il momento emozionante e pieno di timori dell’incontro, la necessità di mantenere memoria delle origini, la capacità a volte molto difficile di saper immedesimarsi in nostro figlio/a, l’inserimento nella realtà sociale e nella comunità scolastica della nostra Italia.

Galeotta fu una cena, un incontro tra due famiglie adottive come viene raccontato nell’introduzione; lì, a tavola, nasce l’idea, il progetto; da quella lontana serata ne è passato di tempo, molte cose sono cambiate, c’è voluta pazienza e costanza, ma ce l’abbiamo fatta; la nostra piccola opera è stata realizzata.

Desideriamo che sia uno strumento per chi inizia questo cammino e per le future famiglie adottive, un biglietto da visita per tutti coloro (Enti, realtà sociali, singole persone, operatori scolastici ecc.) che vorranno avvicinarsi alla realtà dell’adozione internazionale.

Infine una breve riflessione: nel mondo bambini soli ed abbandonati ce ne sono sempre di più a causa di guerre, terrorismo, fame, disperazione, povertà, ingiustizie d’ogni tipo; ci sono anche tante famiglie che vorrebbero proporsi come amore accogliente; l’incontro tra questi due mondi è difficile e complicato, per favore operiamo per far sì che l’amore possa incontrarsi e portare frutto. Che questo libro possa servire a rendere sempre più vero questo nobile obiettivo.