L’amore: il diritto dei diritti

L’amore: il diritto dei diritti

di Chiara Boddi

Stiamo vivendo in un mondo rovesciato, buio, vuoto, dove non si dà più valore a quello che invece dovrebbe essere il diritto più prezioso di tutti: la vita.

E questo succede perché non sappiamo più cosa significa Amare. Milioni sono i bambini uccisi prima ancora di venire al mondo, privati così del diritto di esistere, di crescere, di vivere.

Altrettanti vengono abbandonati in ospedale senza un’identità: “figli di nessuno”. Vengono considerati “un errore” e molto spesso crescono senza sapere quale sia davvero la propria storia.

Se iniziassimo invece a guardare un bambino con gli occhi dell’Amore, vedremmo che è un dono, una speranza, un qualcuno che arricchisce la nostra vita e non la rovina, un raggio di luce per i nostri giorni.

E’ proprio l’Amore, infatti, che fa sì che qualcuno inizi a respirare dentro un grembo, portando alla nascita la gioia più grande e più bella.

L’Amore fa sì che ci si prenda cura dei bisogni di questo scricciolo, così indifeso, così piccolo, così fragile.

L’Amore garantisce l’ascolto, il mettersi nei panni dell’altro, il creare quel legame empatico, quel legame indissolubile, quel legame fortissimo che nessuno riuscirà mai a spezzare.

L’Amore fa sì che questo piccolo essere vivente possa avere un nome e una storia.

L’Amore è dedizione, è gioco, è condivisione di emozioni forti e crescita costante, come se, ogni giorno, rinascessimo anche noi in quella nuova vita.

L’Amore garantisce la cura, l’istruzione, la voglia di rendere quel bambino un uomo libero, capace ed autonomo.

L’Amore è protezione da ogni forma di violenza, abuso, sfruttamento e maltrattamento.

E allora l’Amore è alla base di ogni diritto: il prendersi cura di qualcuno di così piccolo, impotente, fragile; il guardare con ammirazione un essere così perfetto che giorno dopo giorno cresce, mangia, dorme, ride, gattona, cammina, parla… vive.

E se si chiama Mahmoud e viene dal Sahara, dove non c’è cibo per tutti, dove l’acqua scarseggia, dove il sole stanca le membra?

E se si chiama Raymond e viene dall’Uganda, dove non ci sono case stabili, dove si dorme sul fango, dove si mangia una volta ogni tanto?

E se si chiama Therèse e viene dal Burkina Faso, dove il terrorismo uccide centinaia di persone, dove si lotta ogni giorno per guadagnarsi da vivere, dove si dorme in 500 mila sotto un albero in mezzo al deserto per fuggire dal male?

E se un bambino nasce con una malformazione fisica o una malattia rara ed è costretto a subire cure, terapie e percorsi riabilitativi nella speranza di migliorare la sua qualità di vita?

Qui dov’è l’amore? L’amore è anche lì dove una madre lotta giorno e notte per cercare anche un solo filo d’erba per suo figlio, cammina chilometri e chilometri con le brocche sulla testa per portare un po’ di acqua a casa, oppure lavora con il suo piccolo sulle spalle in mezzo ad un campo, sotto il sole cocente dell’Africa. L’amore è anche lì dove un padre sta tutto il giorno fuori per cercare di guadagnare qualche centesimo per dare qualche chicco di riso alla moglie e ai bambini, pur sapendo che non li sfamerà mai abbastanza. L’amore è anche lì dove un genitore prende per mano suo figlio e lotta con lui contro il male più grande, l’amore è proprio lì, soprattutto lì.

Ogni bambino ha il diritto di essere amato, ogni genitore ha il dovere di amare il proprio figlio e di garantirgli una vita, un futuro, una speranza.

I bambini sono davvero un tesoro: molto spesso non ce ne accorgiamo, ma sono proprio loro che hanno dato vita a tutto. Due bambini, diventati uomo e donna, che hanno fatto figli, che sono cresciuti e hanno fatto altri figli.

E allora noi dobbiamo tutto ai bambini: l’amore, l’amare e la vita.