Le “purghe” di Papa Francesco

Le “purghe” di Papa Francesco

di Andrea Pio Cristiani

Voglio condividere con voi un mio costante pensiero sulla figura di Papa Francesco, apparso sulla scena del mondo senza preavviso, sperato, ma inatteso. Bastarono i pochi minuti del suo messaggio dalla loggia di S.Pietro ed il suo nome Francesco per capire che un’era nuova iniziava per la Chiesa e per il mondo.
La sua spontaneità, il suo carattere, anche nei lati più umani del suo essere, mai celati. La sua strana capacità di affermare audaci convinzioni e di mitigarle poco dopo, nasconde la volontà di conciliare le varie correnti di pensiero che oggi attraversano la Chiesa. La contagiosa simpatia dei suoi atteggiamenti umani e insoliti per un papa lo rendono amabile. La sua determinazione di rinnovare l’istituzione del Vaticano, appesantita dai secoli e da metodi e stili superati, a rischio collasso con la storia, lo rendono inviso agli ultra conservatori, fermi nelle loro obsolete convinzioni e peggio ancora ancorati ai loro privilegi.
Dopo tanti anni felici di ministero non posso che ringraziare la Chiesa per tutto ciò che mi ha dato e anche per l’ampia libertà di cui ho goduto fino ad oggi. Credo fermamente che al mondo non esista realtà più bella e più universalmente diffusa nei suoi valori e nelle sue opere spirituali, sociali, sanitarie, scientifiche, culturali, storiche e artistiche. Non esiste niente di simile al mondo che abbia una storia di due lunghi millenni.
Esprimo gratitudine per tutto ciò che da lei ho ricevuto soprattutto in termini di stima e affetto fraterno. I miei quasi 50 anni da parroco in servizio di comunità eccezionali e terre ricche di storia e di bellezza.
I mie 15 anni molto attivi come consultore presso la Santa Sede e la mia responsabilità come membro e ininterrotto relatore presso l’Istituto internazionale di ricerca sul Volto di Cristo mi hanno offerto l’opportunità di scoprire quanto sia straordinaria la Chiesa Cattolica. E quanto bene diffonda nel mondo intero.
Il suo limite siamo noi, con tutte le nostre debolezze. Mai come oggi si era mostrata tanta fragilità, incoerenza, inadeguatezza. Un vero terremoto ci ha sconvolti. Ma sotto le rovine sono restatele indistruttibili opere del suo amore.
Gli ultraconservatori gridano allo scisma e al Papa eretico. Voci già sentite ai tempi di Gesù.
L’ immutabile dottrina non é intaccata perché papi, pastori e popolo hanno sempre annunciato il Vangelo di Cristo.
Ed il magistero condotto dallo Spirito ci mostra il Volto Umano di Dio presente in mezzo a noi nel Suo Figlio.
Quando però si tradisce l’umano, emarginandolo dalla comunità e quando si presenta il volto crucciato di un Dio giustiziere; e quando strumentalizziamo Dio per le nostre carriere e la sete di potere e peggio di ricchezza, é allora che siamo scismatici ed eretici.
Papa Francesco, nel suo zelo apostolico che lo porta ad allontanare dalle responsabilità della Chiesa coloro che ostacolano l’azione rinnovatrice dello Spirito, non fa altro che invitare i suoi confratelli alla coerenza. Non sono essi i grandi difensori dell’istituzione papale che vedono dissacrata dalla normalità, troppo umana, del Papa? Allora diano segno della loro sincerità, ubbidendo al Sommo pontefice che agisce in nome e per conto di Cristo, esercitando un’autorità universale, insindacabile e immediata.
Diano segno di ravvedimento donando quanto hanno accumulato, grazie a questa istituzione, ai poveri della terra riponendo quegli abiti assurdi negli archivi della più triste storia di tradimenti al Vangelo.