Quaresima: si scrive digiuno si legge solidarietà

Quaresima: si scrive digiuno si legge solidarietà

di Andrea Pio Cristiani – fondatore Movimento Shalom

Il digiuno per i cristiani non è pensato come un rito di espiazione, come spesso avviene nelle altre religioni. Infatti una delle accuse che venivano mosse a Gesù era che i suoi discepoli non digiunavano mai. Inoltre di lui dicevano che era “un mangione e un beone”.
Dunque Gesù non ha grande considerazione del digiuno.
Vi dico questo perché esistono, anche all’interno della chiesa cattolica movimenti di natura esoterica, che hanno visioni anti evangeliche. Non è cristiano il digiuno inteso come fare penitenza, nel senso che facendo penitenza si attirano i favori della divinità. Ci sono i 3/4 dell’umanità che quotidianamente fanno digiuno, e che non mangiano mai; non vedo come Dio non possa impietosirsi e non piegarsi sulle loro pene. Segno dunque che certe pratiche sono stoltezze e retaggi di devozioni che non hanno fondamento ne nel vangelo, ne nella razionalità.
Il digiuno ha valore solo perché è un modo per essere solidali. Dunque, io mangio meno e quei 5/10 euro che risparmio, li condivido con chi non ce l’ha. Per questo si scrive digiuno, ma si legge solidarietà.
Come possono digiunare – ha detto Gesù – gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? La vita cristiana è gioia di vivere. Poi in un altro passo dice ancora che i tempi per digiunare arriveranno … infatti nella vita di ognuno prima o poi arriveranno “i giorni del digiuno” fra malattie, preoccupazioni, sofferenze fisiche e spirituali. Non c’è bisogno di fare tante penitenze. Sono delle stupidaggini di cui dobbiamo assolutamente liberarci.
La quaresima ha questa impronta forte della condivisione. Come Shalom gli anni scorsi organizzavamo sempre, proprio il giorno delle ceneri, delle cene pane e acqua che avevano tale scopo. Purtroppo questo anno non sarà possibile farlo insieme. Possiamo però farlo ognuno nella propria casa, in famiglia. Mangiare per una sera pane e bere dell’acqua, condividere l’equivalente con i più poveri fa molto Shalom ed è profondamente evangelico.