Ritorno in Burkina, Movimento Shalom nel territorio colpito dal terrorismo jihadista

Ritorno in Burkina, Movimento Shalom nel territorio colpito dal terrorismo jihadista

Dopo quasi due anni di stop forzato, torniamo finalmente in Burkina Faso. Una piccola delegazione composta da Luca Testi, responsabile amministrativo, e da Costanza Pacini, responsabile della progettazione, è partita l’8 settembre per Ouagadougou perla fase finale di un progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione, ed è rimasta fino al 17 settembre per monitorare l’andamento delle attività in Burkina Faso negli ultimi due anni.

Per ragioni di sicurezza – poiché il paese da alcuni anni è afflitto dal terrorismo fondamentalista – diamo comunicazione solo adesso che la delegazione è rientrata.

La missione si è quindi aperta con l’evento finale del progetto “Giovani al Centro! Partenariati territoriali per politiche, servizi e imprenditoria giovanile in Burkina Faso”, una iniziativa di cooperazione tra enti territoriali con capifila la Regione Piemonte ed un partenariato molto ampio suddiviso in partenariati territoriali: il Movimento Shalom ha coordinato il partenariato tra il Comune di San Miniato e la Mairie del V arrondissement di Ouagadougou. Il progetto era finalizzato al rafforzamento degli enti territoriali nelle politiche di sostegno all’impiego dei giovani, ed ha previsto un insieme di percorsi di formazione di funzionari e di giovani e di attività sostegno dell’imprenditorialità giovanile. In particolare Nel territorio del V arrondissement di Ouagadougou, il cui sindaco Jean Paul Moné è uno dei primi membri del Movimento Shalom in Burkina Faso, è stato creato un centro per l’impiego sul modello del centro Informagiovani del Comune di Ponsacco – visitato a dicembre 2019 – che aiuterà il comune a formare i giovani e ad avvicinarli al mondo del lavoro; inoltre 40 donne e 41 ragazzi hanno ricevuto una formazione tecnica in trasformazione degli alimenti, edilizia e meccanica, 77 giovani hanno effettuato una formazione di base per la gestione di una attività commerciale o imprenditoriale e 29 giovani hanno ricevuto beni e risorse per avviare 20 micro start-up. Durante gli incontri con i partner di progetto e con i funzionari dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione, il sindaco del comune e Julie, la nuova responsabile del centro per l’impiego, si sono impegnati formalmente ad accompagnare queste nuove micro-imprese a crescere e svilupparsi e ad aiutare i giovani a trovare opportunità di finanziamento e di crescita delle proprie attività.

Il sabato siamo andati a visitare la scuola ed il panificio di Koupela: alla scuola sono aperte le iscrizioni e la coordinatrice Pascaline Oulene prevede che se per l’anno scolastico 2021/2022 si riconfermeranno le iscrizioni dell’anno precedente (60 bambini suddivisi in 3 classi), sarà possibile coprire tutte le spese fisse della scuola. Il panificio, che è stato chiuso alcuni mesi a causa di un guasto del forno, sta per essere riavviato.

Domenica, dopo la messa celebrata da Monsignor De Bernardi nella cappella di Laafi Roogo, siamo andati a incontrare Suor Sabine a Tampouy. La visita della missione delle Suore dell’Immacolata Concezione è un momento che lascia sempre senza parole: la porta delle suore è sempre aperta per ascoltare una mamma che non sa come sfamare i propri figli o come pagare la retta scolastica, una donna con sette figli che non sa come aiutare la vicina disabile e senza sostegno familiare che le vive accanto, un gruppo di sfollati da un villaggio del nord che si ritrova accampato in capitale senza lavoro, senza cibo, senza prospettive. Suor Sabine aiuta quelli che può con il sostegno a distanza, ad altri dà un pasto o un sacco di riso, e quando ha finito tutto chiede di ripassare a fine mese.

Nel suo ufficio ci fa parlare con le tre ragazze che la aiutano nella gestione dei sostegni a distanza, ci fa vedere le schede dei bambini e la procedura di registrazione dei movimenti, con lei riceviamo alcune mamme che vengono a ritirare i soldi per l’iscrizione a scuola e a portare le letterine dei bambini. Tra qualche giorno torneremo per fare delle riprese da mostrare ai nostri soci in Italia, perché l’impegno e la dedizione che vediamo possa in qualche modo arrivare anche a chi rende tutto questo possibile.

Il mercoledì ci raggiungono a Ouagadougou i nostri referenti di Banfora per un incontro presso l’OCADES di Ouagadougou: occorre programmare l’avvio operativo della nuova trivella, fare l’ultimo inventario del materiale e programmare la partenza dei tecnici per l’avvio delle macchine e l’accompagnamento dell’equipe di Banfora, tutte le unità di perforazione già avviate sono coinvolte e pronte a collaborare con la nuova unità nella Regione delle Cascades.

Tra un appuntamento e l’altro, fissiamo anche degli incontri con i nostri referenti per parlare dei diversi progetti, di come in questo anno e mezzo di difficoltà abbiano capito di dover contare solo sulle proprie forze e abbiano cercato di risolvere le difficoltà che si presentavano. Il nuovo Shalom a guida femminile (la coordinatrice Pascaline è affiancata da Beatrice Damiba, giornalista, ex ambasciatrice del Burkina Faso in Italia, che da novembre del 2020 è la direttrice della nostra IPS) ha affrontato i mille problemi del 2020 trovando soluzioni semplici ed efficaci e il quadro dei nostri progetti è tutto sommato positivo. L’IPS si avvia verso l’autonomia finanziaria, grazie anche al completamento del progetto finanziato dalla Conferenza Italiana che ha dotato la struttura di un dormitorio, una biblioteca e un campo di sperimentazione agricola, l’ostello Laafi Roogo – oggi gestito dalle suore della Congregazioni delle Serventi di Cristo – è in attivo, e ancora mancano gli studenti dell’IPS che riprendono i corsi a ottobre, la Casa Famiglia si prepara al rientro degli studenti e sta progettando di avviare per la prossima estate dei corsi di lavori domestici, un settore in crescita enorme a Ouagadougou, una città in cui in tante famiglie si cerca un aiuto per le faccende domestiche qualificato.

A Casa Famiglia ci aspetta una sorpresa: Pascaline insieme a tutta l’equipe di Shalom in Burkina hanno organizzato una cerimonia per la consegna dei kit alle ragazze che hanno terminato i tre anni di formazione in sartoria. Le 15 ragazze ricevono 1 tavola da cucito, la macchina da cucire, il ferro da stiro, e attrezzatura varia e un fondo di avvio di 100 euro su un conto corrente che ognuna di loro ha aperto. Madame Damiba ha aggiunto come dono personale una dotazione di stoffe, fili e olio per le macchine. Le ragazze hanno anche ricevuto una breve formazione per la gestione economica di una piccola attività imprenditoriale, impartita da un ex studente dell’IPS. Alla festa sono presenti l’ambasciatore italiano in Burkina Faso, il Ministro della Gioventù, il sindaco del IX arrondissement di Ouagadougou, autorità locali religiose e civili, e soprattutto sono presenti tutti gli amici di Shalom Burkina: tutti hanno collaborato alla realizzazione di questa pazza e divertente festa africana, con discorsi, balli, canti e una sfilata delle creazioni delle ragazze di Casa Famiglia. Lo spirito di Shalom ha riunito in questa spianata assolata gli amici che chiunque abbia fatto con noi un viaggio in Burkina ha imparato a conoscere e a considerare parte della nostra grande famiglia. E’ bello – dopo un anno e mezzo come quello che abbiamo passato – tornare in un posto lontano 6000 km e sapere che basta una stretta di mano per ritrovare un amico.