Shalom a casa sua

Shalom a casa sua

Tutti pensano che il Movimento sia un’associazione che fa solo cooperazione internazionale, invece il suo lavoro è molto forte anche in Italia. Nell’ultimo anno circa 400 mila euro sono stati investiti sul territorio per l’educazione e la formazione dei giovani.

Il Movimento Shalom, fondato ormai quarant’anni fa, ha realizzato il proprio impegno nei paesi dell’Africa, anche se da sempre ha cercato di costruire la propria attività anche in Italia. “Senza solide basi locali – dice mons. Andrea Cristiani, fondatore di Shalom –  il lavoro internazionale avrebbe poco senso e poco futuro”.
È proprio a partire da queste riflessioni che è nato da qualche tempo un gruppo di lavoro che ha scelto come oggetto di riflessione l’Italia e in particolare alcuni luoghi, come appunto San Miniato, dove il Movimento Shalom ha la sua sede storica. Siamo cioè passati da un’attività sul territorio, che nasceva come spontanea e naturale, a qualcosa di più organizzato, “come quando – sono ancora parole di don Andrea – un pescatore decide di tirar su la rete, scoprendo un universo che neppure si immaginava: pesci, crostacei, e magari anche altre cose, che non sono soltanto rifiuti”.
Il citato Gruppo di lavoro, che si chiama “Shalom a casa sua”,  ha dunque monitorato un’attività davvero straordinaria, che impegna una discreta percentuale del bilancio totale: ci sono quasi 400.000 euro, investiti totalmente sul territorio, una cifra oggi davvero ragguardevole.
Ma che cosa hanno trovato nella rete? Cosa fa Shalom a casa sua?  Sono davvero tantissime le attività, ad esempio verso il mondo dei ragazzi e dell’infanzia, cioè una “Scuola di pace”, con decine di incontri nelle scuole sia toscane, che di altre regioni, in Puglia o in Campania ad esempio, poi tante attività di doposcuola e, dall’anno scorso l’apertura dell’Atelier Shalom, un grande spazio nel centro storico di San Miniato, rivolto a progetti di ogni tipo.
In questo Atelier c’è ad esempio un’attività di  sostegno alle famiglie, con un lavoro quotidiano di doposcuola  e ludoteca, fatto da volontari, ma anche da personale specializzato. Stanno poi per partire numerosi altri progetti, come ad esempio una serie di momenti rivolti agli anziani (tra l’altro un corso per utilizzare il computer, oggi sempre più essenziale), e poi attività creative, come un “corso di scrittura (anche cinematografica)” e alcuni cicli di film (si partirà a febbraio con dieci film sulle donne).
Il lavoro culturale e didattico di Shalom, si è in questi anni molto specializzato, ad esempio con l’organizzazione di corsi per animatori, con insegnanti di esperienza addirittura internazionale. In ogni caso corsi che hanno realizzato percorsi originali, come quello che quest’anno accompagnerà l’ultima tappa della Staffetta Solidale, “da Viterbo a Roma”. Prima dell’arrivo di questo viaggio durato alcuni mesi, da San Miniato a piazza San Pietro, Shalom costruirà un percorso di diversi giorni, aperto ai giovani animatori, che condivideranno un’esperienza comune, in modo analogo a quello che succede ogni estate nei Campi Shalom di Fivizzano e Collegalli.
Sono comunque moltissime le iniziative nelle quali Shalom è coinvolto o ne è esso stesso il promotore, dalle Camminate (quella del Sandalo, ma anche la Via dell’Angelo, organizzata a Fucecchio nei giorni di Natale, in collaborazione con i commercianti), o le decine di conferenze e di incontri, culminati nel lavoro di ogni Primo Maggio, quando personalità internazionali legate alla Pace, partecipano ad una giornata nella bellissima campagna di Collegalli, ma anche, con la stessa cadenza annuale, la giornata dell’8 dicembre, il compleanno di Shalom, quest’anno celebrato nel Salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio di Firenze, davanti a centinaia di amici di Shalom, che partecipavano ad una giornata di altissima qualità.
Questo è in fondo il segno peculiare del lavoro di Shalom, quello che nel tempo gli ha dato la forza che lo differenzia da altre associazioni di volontariato. Il rigore, la qualità delle proprie iniziative. “Ogni volta – dice Gabriella Messerini, responsabile di “Shalom a casa sua” –  il lavoro si differenzia, proprio perché il nostro progetto è alto. Sappiamo che la semplice carità è importante, ma è più importante impegnarsi per superare i problemi alla base, questo vogliamo insegnare a chi si avvicina al nostro lavoro. Ci piacerebbe che i ragazzi che ci aiutano, le tante famiglie che sostengono Shalom, capissero soprattutto questo. È la nostra utopia”.
Ci sono del resto tre negozi Shalom, aperti a Fucecchio, Cerreto Guidi e Ponsacco, che offrono proprio questo, sia i tanti libri, le pubblicazioni che ogni anno il Movimento dedica alla sua attività, ma anche materiali di un commercio equo e solidale, provenienti da tutto il mondo; ma anche, sempre negli spazi dei negozi, incontri di vario tipo e valore, come quelli con famiglie che vogliono partecipare ai progetti di adozione promossi da Shalom: sia l’adozione a distanza che l’adozione internazionale; l’aiuto dato ai bambini in varie parti del mondo, o invece l’adozione di bambini provenienti soprattutto dal Burkina Faso, ma anche da altri paesi del continente africano.
C’è insomma dietro a Shalom un lavoro davvero enorme, di cui neanche gli oltre ventitremila soci sparsi per il mondo (di cui undicimila solo in Italia) si rendono davvero conto. Anche per questo, ormai da più di due anni Shalom realizza una trasmissione su Antenna5, che si chiama “PeaceMaker, Fabbricanti di Pace”. Questo programma, in onda ogni mercoledì verso le 21, dedica quasi mezz’ora a raccontare il lavoro di Shalom, con interviste, resoconti, a volte anche viaggi, sia in Italia che all’estero. Si tratta di un programma sempre più seguito, che da solo rappresenta e anche documenta gran parte del lavoro di Shalom, in particolare quello “a casa sua”, si pensi che è stata ormai oltrepassata la puntata n.120, siamo dunque a quasi sessanta ore di trasmissione, con volti noti e volti meno noti, con un messaggio che, anche in questo caso, si differenzia dal  resto della programmazione televisiva in modo davvero radicale, ad esempio questa settimana, di fronte ai terribili atti di terrorismo di Parigi, PeaceMaker ha in programma l’estratto di una conferenza fatta da una studiosa musulmana, amica di don Andrea, che parlerà di come nel Corano abbiano un posto centrale la Misericordia e le figure di Gesù, di Maria, di Abramo e di tanti altri profeti.