Un viaggio insolito

Un viaggio insolito

di Vieri Martini

Come ogni anno, da quando il Movimento è stato fondato, in gennaio un gruppo di volontari Shalom si è recato in Burkina Faso per verificare l’avanzamento dei progetti.

Questa sarebbe stata la frase con la quale avrei voluto iniziare l’articolo; per questa volta non è stato possibile.  Abbiamo riflettuto molto sull’opportunità o meno di organizzare il “classico” viaggio di gennaio ma alla fine siamo stati costretti a desistere, perché troppo rischioso. Così abbiamo deciso di partire solamente in due, io e Don Donato.

I progetti sul territorio burkinabè sono molti e le cose da fare sempre in continuo aumento. Era impensabile non partire, almeno noi. Abbiamo optato per un breve soggiorno, limitato alla capitale senza troppi spostamenti interni. Durante i giorni di permanenza abbiamo cercato di essere il più possibile prudenti, anche per questo abbiamo aspettato di rientrare, prima di darvi gli aggiornamenti via social.

ella capitale la situazione è apparentemente tranquilla ma le notizie che vengono da fuori sono drammatiche ed allarmanti. Proprio il giorno del nostro arrivo, in Niger i Jihadisti hanno attaccato una base dell’esercito. Nello scontro 89 militari e 77 terroristi sono rimasti uccisi. Il più grave attacco dall’inizio del fenomeno terroristico nel Sahel. È stato convocato d’urgenza un summit tra i paesi del Sahel (Burkina Faso, Mali, Niger, Ciad e Mauritania) ed il presidente francese Macron. Televisioni e radio ne parlavano con estrema preoccupazione.

Il primo giorno, a seguito della nomina del nuovo direttivo di Shalom Burkina, abbiamo formalizzato il passaggio delle consegne. Per la prima volta nella storia, il nuovo coordinatore di Shalom Burkina sarà una donna e questo per noi è motivo di grande orgoglio. Madame Pascaline guiderà con competenza e dedizione le attività ed i progetti, così come ha fatto fino ad ora in qualità di referente delle adozioni internazionali. Questo rappresenta senza dubbio anche un forte segnale in un paese dove oggi gli estremisti islamici vorrebbero la donna ai margini della società.

Subito dopo ci siamo recati a visitare due campi profughi presenti nella periferia a nord di Ouagadougou. In questi ci sono quasi 1000 persone, quasi tutti donne e bambini. Qui manca tutto. Immagini allucinanti. Abbiamo raccolto le loro testimonianze e i loro bisogni primari.  Ce ne andiamo sconvolti e con la promessa di ritornare dopo poco per consegnare loro quanto saremmo riusciti ad acquistare grazie ai numerosissimi sostenitori italiani che hanno contribuito alla raccolta fondi.

Nei giorni successivi si sono susseguite molte riunioni con i nostri referenti Shalom burkinabè che, per aggiornarci sui vari progetti sparsi nel Paese, sono venuti da noi nella capitale. Anche loro ci riferiscono che vivono nella costante preoccupazione che qualcosa possa capitargli. I terroristi non guardano in faccia a nessuno. Non importa nemmeno se si tratta di un orfanotrofio o di una scuola. Per fortuna per il momento tutto sta proseguendo al meglio e tutti i progetti stanno andando avanti senza troppe difficoltà.

Il Cardinale di Ouagadougou ci ha riferito che sono oltre 500.000 (oggi le riviste internazionali parlano addirittura di quasi un milione!) le persone fuggite dai villaggi del nord del Burkina e che l’ambasciatore francese non è affatto ottimista sulla situazione dei prossimi anni; pare infatti che l’esercito burkinabè non sia abbastanza organizzato e preparato per fronteggiare gli attacchi sempre più frequenti.

I veri motivi degli attacchi continuano ad essere sconosciuti. Quel che è certo è che fino a quando in Burkina c’era solo polvere e povertà, era il Paese modello in quanto a pace, integrazione e dialogo interreligioso. Oggi polvere e povertà continuano ad esserci ma pare che sotto ci sia anche qualche miniera di oro.

Nei giorni seguenti abbiamo acquistato, grazie a tutti i sostenitori di Shalom, diverse tonnellate di riso e mais, oltre che olio, sapone, stuoie e coperte per dormire.
Il giorno della consegna nei campi profughi è stato surreale. La felicità e l’incredulità delle persone nel vedere tutti quei sacchi pieni è stata sconvolgente.

Momenti indimenticabili resi possibili grazie a tutti voi

Un viaggio intenso e carico di emozioni.

Goccia a goccia, insieme, uniti.