XXI° SECOLO: L'INVOLUZIONE DELL'UMANITA'

XXI° SECOLO: L'INVOLUZIONE DELL'UMANITA'

La saggezza popolare recitava che la storia è maestra di vita, ma, guardando a ciò che sta succedendo oggi, direi proprio di no. Dopo le tragedie del XX° secolo, con le due orribili guerre e le disumane ideologie che l’hanno attraversato, chi avrebbe mai pensato al riaffacciarsi degli incubi nucleari, delle guerre batteriche e chimiche provocate da conflitti religiosi, etnici ed economici! La violenza in tutte le sue forme sta imperversando indisturbata sulla terra striandola di sangue innocente. Le guerre sono divenute spettacoli quotidiani, propagati dai mezzi di comunicazione di massa; le immagini che scorrono fanno bella mostra di armi e droni sempre più sofisticati e con le forme di giocattoli fantascientifici. I notiziari si trasformano in vetrine pubblicitarie del mercato più fiorente del mondo: quello delle armi, tanto infame che dovrebbe essere bandito alla visione almeno dei minori, per proteggerli da turbe psicologiche istiganti alla violenza.
 
La violenza che seduce
Le nuove generazioni, che non hanno conosciuto da vicino il dramma delle guerre, vengono allevate nel torbido di una violenza senza limite e senza sosta che spazia dalle decapitazioni in diretta ai massacri dei bambini, magari eseguiti dalle mamme e dai papà, ai femminicidi che non danno tregua. La violenza, che domina la scena mediatica, smuove istinti bestiali e nelle menti labili o insoddisfatte stimola l’attrattiva del male, fino a spingere giovani cresciuti nelle democrazie ad arruolarsi nelle file dei terroristi islamici. Mi viene il sospetto che l’insistenza mediatica sia pilotata da qualcuno per alimentare l’odio verso il diverso che diventa nemico, creando panico nella popolazione mondiale che, spaventata dagli imminenti ed imprevedibili attacchi, richiede e giustifica investimenti sempre più consistenti nelle forze militari. Da parte degli stati non c’è mai autocritica né ricerca delle cause di tanta violenza, che non sono mai fatali. I programmi di pace e di equità, fondati sul dialogo e sulla giusta distribuzione dei beni oltre i confini delle nazioni, sono praticamente inesistenti. La spirale dell’odio ha come origine la scarsa e differente considerazione del valore della vita umana sempre più deprezzata. È forse eguale la morte di un bimbo africano vittima della fame a quella di un bambino palestinese o israeliano dilaniati da un ordigno? Non c’è equità! E questo influenza la mente.
 
La terza guerra mondiale?
Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato, ha dimostrato in molti modi quanto il tema della pace gli stia a cuore e, nella conferenza stampa di rientro da Seul, ha detto senza mezze misure che oggi è in atto una “terza guerra mondiale, ma a pezzi”. Le persone ragionevoli capiscono che dietro ogni guerra, mascherata spesso da motivi religiosi, etnici, espansionistici, si nascondono grossi interessi economici di poteri forti e di lobbies che  costruiscono a tavolino programmi bellici e ne sviluppano le trame. Se non fosse così, troppe cose non si spiegherebbero. L’ondata della cultura di morte, che attanaglia il pianeta in questo inizio del XXI° secolo, soffoca e spaventa l’umanità intera. Dobbiamo reagire alle oscure trame del male e ricercare con coraggio la verità. Quando ero giovane non avevo mai sentito parlare del fondamentalismo terrorista e, viaggiando nei paesi oggi in guerra, avevo l’impressione di un’atavica e consolidata armonia fra le minoranze, se non addirittura rispetto per le antiche chiese cristiane. Ricordo un viaggio in Irak agli inizi degli anni ’90 quando ancora era in sella Saddam Hussein e, ospite del Patriarca dei Caldei Raphael Bidawid, la nostra delegazione partecipava alle feste solenni dei cristiani. Che cosa è successo dopo l’operazione bellica per democratizzare e disarmare il paese? È urgente che l’opinione pubblica alzi la voce e che abbiano accesso ai mezzi mediatici i miliardi di uomini nauseati dalle attuali politiche, oppressi dalle ingiustizie e desiderosi solo di pace e verità.
Andrea Pio Cristiani