LA SCUOLA DI PACE

WORKSHOP PER LE COSCIENZE


Intervista a Don Andrea Cristiani, fondatore del Movimento Shalom
Cos’è la Scuola di Pace?
Nel 1990, dopo che l’attività di cooperazione del Movimento faceva registrare numerosi e consistenti progetti di auto determinazione nei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa, abbiamo sentito la necessità di sintetizzare  con il progetto scuola di pace il metodo e gli obiettivi educativi per i quali è nato Shalom.
Quindi il Movimento nasce come agenzia formativa?
Sì, quasi quaranta anni fa , in un contesto ben diverso da quello attuale, ancora non colpito dal rifiuto delle ideologie e dalla sensazione di una mancanza di futuro ma dove si sentiva da una parte l’aggressione del materialismo e del consumismo e, dall’altra, la disgregazione di istituzioni fondamentali come la famiglia, nasce in me, giovane sacerdote, la volontà di costruire qualcosa di nuovo.
Qualcosa che coniugasse i valori dell’Azione Cattolica e dello scautismo con la mondialità, la globalizzazione, la pace,  la giustizia,la difesa del Creato.
Insomma in quel contenitore che va sotto il nome Scuola di Pace cosa troviamo?
Questo è il “luogo” dove si educano le coscienze. Dove si svolgono tutte le attività rivolte all’educazione, alla sensibilizzazione, all’informazione sui valori, sulla missione e sulla strategia del Movimento.
Tutte queste attività a chi sono rivolte?
Il compito che ci prefiggiamo è quello di diffondere una cultura di pace, di uguaglianza e solidarietà. Per questo la nostra opera si rivolge a tutti giovani o meno giovani, religiosi o atei, cristiani o di qualsiasi altra religione, non ci sono preclusioni o pregiudizi.
Devo dire che nel contenitore dell’educazione l’attività che ha maggior rilievo è quella rivolta alle nuove generazioni.
Sono convinto che bisogna cominciare presto a formare i ragazzi ai nostri valori, che, comunque, non sono esclusivi ma trasversali a molte agenzie educative, affinché si possa sperare in una società futura senza i tarli dell’individualismo, del relativismo, della predominanza dell’io invece del noi.
Per quest’anno sociale quale argomento avete pensato di trattare con i giovani nell’attività settimanale che si terminerà con i campeggi estivi?
Vorrei dire, innanzitutto, che quest’anno abbiamo potenziato il settore educazione giovanissimi e giovani. Abbiamo inserito un sussidio, diviso per argomenti, che sarà di ausilio agli educatori per la preparazione  degli incontri settimanali.  Abbiamo organizzato un corso di formazione, più articolato, più specifico e completo rispetto al passato,  rivolto ai maggiorenni che vogliono  affiancare i ragazzi nel loro cammino di crescita.
Quest’anno Shalom, secondo il suo carisma, si fa promotore di un cammino educativo, che partendo dall’esperienza di fede e di carità, coglie i segni dei tempi di oggi ed invita  a riflettere unitamente alle altre religioni sull’impegno a costruire insieme la pace.