ADOZIONI INTERNAZIONALI

Ogni bambino, in qualsiasi parte del mondo, ha diritto ad avere una famiglia, le cure e l’affetto di cui ha bisogno per crescere. Quando ciò non si verifica perché la famiglia di origine non esiste o se esiste non è in grado di prendersene cura, si ricorre all’adozione . Affinchè questa sia rispettosa del principio del superiore interesse del minore, essa deve essere la risposta finale e l’unica possibile alla situazione di abbandono in cui si trova un bambino. Solo dopo aver cercato altre soluzioni nel Paese di origine, si ricorre all’adozione , poiché a guidarci è il principio si sussidiarietà.
Prevenire l’abbandono si può e si deve, mediante azioni concrete, progetti ed interventi che consentono alle famiglie di origine di dare un futuro ai propri figli.
Per tale motivo il Movimento Shalom Onlus interviene a tutela dell’infanzia in difficoltà in molti Paesi e anche le adozioni internazionali sono considerate una ulteriore forma di cooperazione e di collaborazione con i Paesi di origine dei bambini.
Il Movimento Shalom Onlus  nel  2001 è stato autorizzato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri – Commissione per le Adozioni Internazionali- a svolgere procedure di adozione di minori stranieri con Decreto n.88/2000/AE/AUT/CC 8 maggio 2001 e, ad oggi,  è accreditato ed operativo in Burkina Faso e nella repubblica Democratica del Congo.
L’Ente organizza incontri collettivi gratuiti di informazione per gli aspiranti genitori con la partecipazione del Fondatore Mons. Andrea Cristiani, in cui  si presenta alla coppia l’attività dell’Associazione in generale, le azioni ed i progetti finalizzati all’attuazione del principio di sussidiarietà nell’adozione internazionale. Queste esperienze hanno lo scopo specifico, inoltre, di fornire agli aspiranti genitori adottivi le informazioni sui principi normativi dell’adozione internazionale,  sulla metodologia dell’Ente, sulle concrete prospettive di adozione, sulle eventuali difficoltà , sui costi e sul periodo di permanenza nel paese di origine .
Successivamente sono previsti incontri di approfondimento per la singola coppia, propedeutici al conferimento dell’incarico, nei quali, esaminate le caratteristiche dei genitori adottanti,  alla luce della normativa italiana ed estera, si individua  il paese in cui proporre domanda di adozione.
Una volta conferito l’incarico all’Associazione, la coppia prepara i documenti necessari alla proposta della domanda di adozione nel paese scelto e l’Ente provvede alla loro traduzione, legalizzazione e deposito tramite i suoi referenti all’autorità straniera competente.
Durante il periodo di attesa, per gli aspiranti genitori inizia un percorso  fatto di momenti di formazione e riflessione sulla conoscenza approfondita del Pese scelto, sulla storia del minore e sul suo vissuto, sulla problematicità dell’accoglienza del bambino in un nuovo contesto familiare e sociale, ecc…
Il Movimento Shalom è  vicino alla coppia nell’accettazione della proposta di abbinamento, in tutte le attività burocratiche da svolgersi in Italia ed all’estero, affinché per essa il viaggio nel Paese di origine del proprio bambino abbia solo lo scopo dell’incontro e della conoscenza del minore.
L’ Ente organizza degli incontri collettivi post adozione con le coppie e con i bambini coordinati dalla psicologa, in cui le nuove famiglie possono confrontare le varie esperienze e i bambini incontrarsi e giocare sotto la cura di una educatrice. Nelle situazioni più delicate sono possibili anche incontri individuali con la psicologa.
Inoltre, nel periodo intercorrente tra l’accettazione della proposta di abbinamento alla partenza, l’Ente, grazie all’aiuto dei propri referenti, cercherà di far arrivare alla coppia più notizie possibili e fotografie  del  bambino.
Purtroppo della storia di vita dei bambini antecedente all’accoglienza in Orfanotrofio spesso si sa molto poco, anche l’età anagrafica è incerta poiché non sempre hanno un certificato di nascita né sono noti i genitori o la famiglia di appartenenza. Gli istituti dove sono accolti fanno dei veri miracoli per garantire ai bambini un’alimentazione adeguata, l’assistenza medica, un’educazione appropriata e un po’ di spensieratezza; fanno il possibile per dare loro affetto e spesso le tate che accudiscono i piccoli fanno molta fatica a staccarsi da loro quando arrivano i genitori adottivi.
Sui volti di questi bambini, però, non manca mai un sorriso, perché sorridere e sperare in un futuro migliore non costa niente ed è un diritto di tutti.